venerdì 28 ottobre 2011

L'Editoriale: Milano di Notte, le strade del Blogger

Il crepuscolo china le sue lunghe mani sui rumori della Milano che non dorme mai.
Avvolge in modo soffice i pensieri degli umani che corrono tutto il giorno dietro effimeri sogni di grandezza, polvere fugace nelle mani di chi cerca la gloria degli dei.

Il Blogger gira turbato per le strade buie della città, come un vagabondo in cerca di un'ispirazione, tra la polvere dei vicoli più silenziosi, sinistri tesorieri di storie antiche sospese nel tempo.

Danza sui tetti della metropoli, vuole scavare nei segreti della città, cercatore di tesori da raccontare ai suoi avventori, prossimi compagni di sbornia per una serata a base di Nebbiolo nel bar più famoso dei bassifondi...

Brama ovunque, passa la sua lente sui chiari scuri che si dipanano davanti a lui, si tuffa nel vortice luminoso del centro pulsante della vita metropolitana, si lascia acceccare dalla bellezza emanata dai locali all'aperto, tenaci alfieri dell'estate che si allontana, risucchiata nell'aria fredda proveniente dal Nord.

Il "Pibe Dorado", un pub tra i tanti lo colpisce e lo costringe a fermare il suo girovagare notturno. L'insegna promette scintille e profuma di serata esplosiva. L'entrata è da New York, foto di Wall Street alle pareti rosso sangue, dollari esposti in vetrinette luccicanti manco fossimo allo Striptease di Viale Padova, negrone alto due metri che sembra volerti perquisire perchè sa cosa alberga nella tua testa... odore di soldi facili, il Blogger entra in questo luogo inopportuno, scelta sconsiderata tra mille che poteva fare.

Musica alta, suoni che trasudano modernità, tavolini verdi con Poker volanti, l'uomo avanza cauto nel locale che sembra una giungla confusa, un simposio di plastica e vanità, trappola fallace per anime in cerca di dolce oblio.
La musica si calma, si accorge dell'intruso, riflettori puntati, celebrità, attesa, silenzio. O cosi pare a lui...

Le luci illuminano il suo "Sbagliato", il barista incrocia il suo sguardo, tensione palpabile, la musica riparte con ritmo e la notte esplode la sua potenza dentro il locale in un vortice ipnotico.

Su un divanetto in un angolo buio del locale, due splendidi occhi di luce mediterranea languidamente cercano l'adescamento dello spirito errante. Seduzione in attesa da tempo.

L'orologio rallenta i suoi battiti, sospeso nell'atmosfera suggestiva e nervosa del locale, l'incauto Blogger rimane assorbito in un turbine di dolce perdizione, in un promiscuo anelito di parole e desiderio, realtà e fantasia, sguardi e mani che accarezzano il sogno proibito....non ci sono soldi facili.

Milano blu di notte, scura e profonda nell'anima, illuminata dalle luci artificiali di Bar e lampioni, mistero gotico tra fame e voglia di riscatto....

E' tempo di tornare a casa...

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martedì 25 ottobre 2011

Autunno Enogastronomico: Il Monferrato, tra Vino,Castelli e Krumiri

E' autunno! Tempo di migrare dalla città e di portare il proprio spirito verso lidi lontani, immersi nel mare magnum del benessere e del piacere enogastronomico.
Adoro curiosare nei borghi antichi dimenticati dal progresso, assaggiare i prodotti gastronomici locali, e ovviamente immergermi completamente nella degustazione in cantina dei vini della zona, ascoltando solamente la voce soave di Bacco...

E' vero l'estate è finita, ma non tutto il male vien per nuocere...l'autunno ha dei colori unici, un fascino e un pathos che nessun altra stagione ha..basta un pò di sole e di fortuna, e l'itinerario per il week end si delinea molto rapidamente.

Monferrato, Langhe, Oltrepò Pavese, Colli Tortonesi, Valpolicella, Piana Rotaliana e WeinStrasse solo per citare alcune delle strade del Vino che consiglio di visitare ....iniziamo il nostro viaggio...

Non distante da Milano troviamo subito il Monferrato, territorio quasi esclusivamente collinare compreso tra le provincie di Alessandria (Casalese) e Asti.
Dal punto di vista enologico, non raggiungiamo sicuramente l'eleganza e l'importanza delle più rinomate Langhe, ma non c'è dubbio che il territorio sia splendido e i locali molto accoglienti e disponibili e condividere i frutti della propria terra.

Un’ora e mezza e siamo a Vignale Monferrato, comune a 25 km sud da Casale Monferrato, cittadina principale delle zona visitata. Tra i vari agriturismi disponibili, io ho optato per il Mongetto, palazzo signorile del settecento con annessi ristorante e cantina.
Ottima cena tipica piemontese di benvenuto: tagliolini e agnolotti fatti in casa, verdure dell’orto, carni arrosto o brasate per finire con i dolci preparati artigianalmente.
Colazione casalinga dolce e abbondante con crostate, yogurt, biscotti e persino succhi di frutta fatti in casa. Questa è vita!
Nelle giornate più limpide, dai piani rialzati, è possibile intravedere i massicci del Monte Bianco e del Monte Rosa, con ampia visuale su tutta la catena alpina. Uno spettaccolo da contemplare respirando a pieni polmoni, appoggiato al davanzale della finestra, circondato dai fantasmi che albergano nei corridoi e nelle camere di questo luogo antico.

Dopo un giro al borgo di Vignale, passeggiata rilassante utile per carburare al meglio, ci dirigiamo verso Casale Monferrato, cittadina elegante e vivibile, ricca di storia che emerge curiosando tra le sue vie più interne, i suoi palazzi, le sue chiese, la splendida torre civica e l’imponente castello dei Paleologi.

Immancabile, rigorosamente prima di pranzo, una degustazione di vini nell’attuale sede dell’enoteca regionale del Monferrato, ottima occasione per degustare i prodotti più rappresentativi del territorio. Lasciatevi consigliare dal sommelier di turno, senza dimenticare di assaggiare qualche vino di Accornero (Barbera e Grignolino) e Braida, la famosa cantina produttrice del Bricco dell'Uccellone, sicuramente il Barbera più famoso d'Italia.

Visita post pranzo, must di Casale, è il krumirificio Rossi, produttore artigianale di biscotti Krumiri.
Massimo rispetto per la Bistefani, ma qui il livello è decisamente superiore.

Per il vostro palato, pranzo o cena che sia, non dimenticate l’Elfo di Camagna, ristorante di grande tradizione piemontese e monferrina, locale molto rustico e caldo (da provare la “saletta”) in grado di deliziare il vostro palato con una cucina attenta e di qualità, accompagnata da un’ottima cantina.
Per concludere questo primo itinerario, una visita accurata la merita lo splendido borgo di Moncalvo, città medioevale ben posizionata sopra una collina a nord-est di Asti. Molto nota la fiera del tartufo le ultime due settimane di ottobre, ma in generale durante tutto l’anno è possibile consumare assaggi ai numerosi stand gastronomici (sagre, fiere ecc).
Per il pranzo consiglio i ristoranti Tre Re o il Centrale, uno di fronte all’altro, entrambi ottimi rappresentanti della cucina locale.

Buon Viaggio!

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lunedì 24 ottobre 2011

Osteria del Pallone: c'era una volta la Darsena dei Navigli

Ieri sera mi sono sganciato dagli oneri famigliari per festeggiare con una cena filosofica una ricorrenza di indubbia importanza: 20 anni di amicizia con un finanziatore di questo Blog, un periodo che per me rappresenta un arco temporale piuttosto impegnativo.

Dato che la filosofia ha bisogno di ispirazione, abbiamo pensato di puntare decisi ai Navigli, dove la notte a Milano è sempre ricca di spunti di riflessione e di belle ragazze ad alimentarne la fiamma.

La fame non era molta, le idee poco chiare, e l'unica sfizio che ronzava nel mio alveare era quello di brindare con una bottiglia di vino all'altezza di questo nome.

Abbiamo girovagato per una ventina di minuta alla ricerca di un posto che potesse rispondere bene al karma della serata; Cacio e Pepe tentava, la Trattoria Milanese ci aveva già spalancato le porte, l'Osteria del Binari gridava vendetta, e le tante osterie romantiche e di atmosfera ci costringevano ad allungare il passo perplessi.

Alla fine in modo abbastanza sciagurato abbiamo lasciato che la mia fede calcistica e l'ossessione del rapporto qualità prezzo (parolone) avessero il sopravvento; abbiamo dunque optato per l'Osteria del Pallone, locale storico dei Navigli milanesi.

Intendiamoci, la location è molto bella e particolare, adatta più a cene con amici che in romantica uscita. La Darsena davanti agli occhi, le suggestioni dei Navigli, le luci e i colori dei vari ristoranti e locali tipici...insieme a qualche ubriaco, alle gomme delle auto che gemono sul pavè, agli asiatici che vendono cazzate volanti e tutto il resto..

Purtroppo dell'osteria secondo me è rimasto solo il nome, gli arredi e la posizione. La gestione e il servizio sono cortesi ma piuttosto anonimi, senza particolare attenzione ai dettagli e alla soddisfazione del cliente.
L'aperitivo in stile happy hour funge anche da buffet per gli antipasti, ma la varietà è solo discreta, e la qualità seppur non scadente non esalta più di tanto.
Abbiamo optato per due cotolette con patatine fritte, la prima piuttosto burrosa tanto da sembrare dolce (carne sottomessa dall'impanatura), le patatine senza dubbio buone a completare una portata nel complesso abbondante.
Di cotolette buone ne ho mangiate: Il Garghet, Il Brellin, la stessa Trattoria Milanese solo per citarne alcuni..questa era mangiabile, nulla di più.
Abbiamo accompagnato la cena con una Bonarda ordinaria, Gutturnio finito e lista dei vini sicuramente limitata per essere in un'osteria, con etichette da supermercato.

Abbiamo speso nella media (34€), ma avrei speso volentieri dieci euro in più per mangiare meglio.
Locale valido per l'aperitivo, magari all'aperto e per vedersi il posticipo del campionato.

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domenica 23 ottobre 2011

Teroldego Rotaliano Clesurae 2006 e Teroldego Riserva 2007: Scopriamo la Cantina Rotaliana

Oggi vi propongo il Teroldego Rotaliano Clesurae 2006 della Cantina Rotaliana, produttore tra i più conosciuti e apprezzati della piana Rotaliana, zona d'eccellenza per la produzione di Teroldego (dall'ononimo vitigno).

Un ottimo vino secondo me, tra i più interessanti del territorio.
Gran bel colore, rubino intenso con riflessi granati sull'unghia, ancora molto vivo nonostante cominci ad avere qualche anno.
Il naso è profondo, ampio e di notevole complessità.
Il legno c'è e si sente (12 mesi di barrique nuove), ma per fortuna riesce ad amalgamarsi bene con altri sentori più tipici del vitigno, quali lamponi e frutti di bosco con richiami a frutta più matura come prugne e ciliegie.
Note di noce moscata, viole e sentori balsamici completano lo spettro olfattivo.
Dopo qualche minuto di ossigenazione nel bicchiere, è possibile scoprire note di tostatura più importanti, caffè e cacao amaro.
In bocca la corrispondenza olfatto-gusto è ottima, non delude l'assaggio.
Buon corpo, equilibrio quasi impeccabile, tannino di spessore ma non allappante, retrogusto appagante con finale decisamente lungo impreziosito da note di caffè e mandorle amare.

Un ottimo prodotto, in cantina sui 20€.

Degno di nota, e spesso premiato dalle varie guide, il fratellino minore, il Teroldego Rotaliano Riserva. Campione del rapporto qualità prezzo (sui 10€ circa in cantina), è meno internazionale e ambizioso forse rispetto al precedente, ma rappresenta sicuramente un valido rappresentante del territorio, inizio perfetto per avvicinarsi al vitigno.

Entrambi ideali per formaggi stagionati, salame, cacciagione, arrosti e brasati, risotto al teroldego.
Il secondo va benissimo anche per una lasagna ben "carrozzata", per bistecche o carni alla griglia.

Segnalo inoltre l'evento Rosso d'Autunno, appuntamento eno-gastronomico organizzato dalla Cantina Rotaliana dedicato al Teroldego Novello.







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martedì 18 ottobre 2011

Ristorante La Cantinetta: La Casa della Tagliata a Milano

La Casa della Tagliata. Già il nome promette scintille, soprattutto per chi è amante della carne alla griglia o della fiorentina.
La Cantinetta è un ottima osteria toscana, aperta ormai dal lontano 1931, classica nell'arredamento fatto da elementi in legno e mattoni rossi, tavoli semplici e vicini, dislocati su più sale. Se non erro è prevista anche la sala fumatori.

Il menù è piuttosto ampio e in grado di soddisfare tutti i palati.
Gli antipasti al buffet sono ricchi e molto variegati, scelti in base ai propri gusti (polpettine, bruschette, frittatine, salame toscano).
Un modo sfizioso per iniziare le danze. Non mancano anche dei primi interessanti, ma nelle mie due visite ho sempre saltato, concentrandomi su quello che secondo me è il must del ristorante: la carne, per altro ben accompagnata da un ampio numero di contorni.
Una delle caratteristica positive del locale riguarda proprio l'offerta su questa pietanza, spesso trascurata in altri ristoranti. Dalle patate al forno ai cannellini, dal pinzimonio al cicorino con parmigiano, dai broccoli saltati alla trevisana ai ferri per finire con il mio piatto preferito: i carciofi. Fatti sia in insalata che interi quando disponibili.

Ma veniamo alle carni. Ottime le fiorentine e le costate, tra le migliori assaggiate a Milano. In città si dice che la tagliata sia nata qui, in porzione media o grande, fatta con la rucola o con i porcini. Da manuale.
Possiamo andare avanti con il filetto della Cantinetta (senape,cognac e panna nello strepitoso intingolo), gustoso e particolare, oppure con il classico alla griglia o al pepe verde.
Non mancano scaloppe, cotolette, salsiccie o entrecote per chi fosse ancora sull'orlo dell'incertezza.
La materia prima è sempre di buon livello, e con il vino giusto (cantina discreta ma focalizzata sulla regione Toscana) la cena passa molto piacevolmente.

Servizio discreto e puntuale. Atmosfera rilassata a pranzo, più confusionario la sera.
Adatto sia per appuntamenti di lavoro sia per cene di gruppo.
Prezzi nella media milanese, ma il rapporto qualità prezzo è sicuramente interessante.

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giovedì 13 ottobre 2011

European Wine Bloggers Conference: il sogno del mio Blog in Franciacorta

Una delle passioni e dei "murales" principali dell'Angolo del Martux, noto bar malfamato dei sobborghi sud di Milano, è quello legato al mondo del vino, anche se non c'è dubbio che la definizione moderna di Wine Blog non si addice del tutto all'aria confusionaria e multi volume che questo strano luogo cerca di sciorinare agli ignari avventori.

Non ho potuto non sgranare gli occhi quando ho scoperto su Internet che in Italia, esattamente a Brescia, si svolgerà questo week end la quarta edizione del congresso European Wine Bloggers, dopo i fortunati eventi in Austria e Portogallo.

Vino e Blog ad un convegno ufficiale...spettacolare!

Duecento bloggers da vari paesi europei riuniti in una città italiana a discutere di Bacco, raccontare esperienze personali, degustare vini e "condire" il tutto con seminari multimediali e approfondimenti sul tema.

Il mio sogno! Ma come mai non mi hanno invitato?

Gran finale la domenica con visite ed eventi organizzati in varie cantine della Franciacorta, il modo migliore per ricaricare le pile in attesa del lunedì..il
giorno più amato della settimana...

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martedì 11 ottobre 2011

Weekend sul Lago Maggiore: Dal Mottarone a Orta San Giulio, alcuni itinerari da non perdere

Quest'anno il dio del tempo è clemente con noi poveri e miseri mortali e continua a regalarci sorrisi di sole e giornate temperate, ideali per sognare le prossime vacanze e soprattuto per pianificare week end di relax ed evasione, piano perfetto per rimanere a galla in questo mondo difficile.

Il Lago Maggiore per chi vive a Nord- Nord Ovest dello stivale, è sicuramente un'ottima meta per il fine settimana, sublime dal punto di vista paesaggistico e decisamente alla portata da quello logistico.

Di ristoranti e trattorie abbiamo già parlato, anche se mi sarebbe piaciuto raccogliere qualche commento in più da parte vostra sui locali segnalati o su altri eventuali da voi provati.

Curiosando nell'enigmatico archivio della memoria e tra le scartoffie del mio Angolo, emerge qualche gita interessante da proporre agli incalliti navigatori, luoghi da scoprire e da ricordare durante le impervie fatiche settimanali.

Mottarone: meta tipica per gli amanti del lago Maggiore, "la montagna dei due laghi" situata a 1491 metri di altezza, perfetta sia d'inverno grazie alle numerose e accessibili piste da sci, sia d'estate grazie ai tanti sentieri e passeggiate in montagna. Facile oziare in una delle tante baite presenti, amabili d'estate all'aperto a godersi il panorama, necessarie l'inverno per scaldarsi dopo una passeggiata o un giro sulle piste da sci. Da Stresa è possibile parcheggiare e prendere la funivia che porta fino a destinazione. Il panorama dall'alto è strepitoso, oltre al Maggiore è possibile ammirare anche il Lago d'Orta.

Isole Borromee: Le isole Bella, dei Pescatori e Madre, sono senza dubbio i gioielli del Lago Maggiore. Posizionate nel cuore del lago sono tutte raggiungibili con varie linee di traghetti a partire da Stresa, Baveno, Verbania ed Arona. La gita è un classico imperdibile e soprattutto le prime due sono mete ideali per una breve e originale passeggiata, un pranzo (o cena) a base di pesce di lago (fantastico mangiare all'aperto durante la bella stagione!) ed infine una siesta di contemplazione davanti al panorama multi dimensionale.
Eventualmente a pagamento è possibile visitare il palazzo e i giardini dell'isola Bella, un pò cari ma davvero splendidi. In particolare l'isola dei Pescatori si presta a passeggiate romantiche nei vicoli del paese e lungo tutto il perimetro. L'isola Madre si concede meno al turista, in quanto è quasi interamente dedicata dal bellissimo giardino Botanico con piante provenienti da varie parti del mondo. Anche in questo caso bisogna ricorrere al portafoglio.

Macugnaga: Ai piedi della parete est del Monte Rosa troviamo questo tipico e bel borgo di montagna (Val d'Ossola), unica località del Monte Rosa da dove è possibile ammirare la cima più alta del gruppo direttamente dal paese. Noto centro storico dell'alpinismo internazionale, Macugnaga è ideale per gite anche di una sola giornata, offrendo ai turisti la possibilità di intraprendere, a partire dal centro, sentieri di tutti i livelli, dai più facili in piano, a percorsi nei boschi con salite verso la montagna. Validi i posti di ristoro, numerosi gli hotel e i B&B per soggiornare qualche giorno. Ottimi i formaggi e i mieli prodotti in loco.



Orta San Giulio: altro posticino dal fascino incredibile e immutabile nel tempo. Oasi di relax e contemplazione, poesia della natura, inno alla bellezza. Considerato uno dei borghi più belli d'Italia, si trova in provincia di Novara, ed è felicemente posizionato sulla sponda orientale dell'omonimo lago. Meta adatta per un gita in giornata o per trascorrere il wek end, magari soggiornando una notte sulla suggestiva e misteriosa isola San Giulio, posizionata di fronte al paese. Il borgo, seppur piccolo, è ricco di scorci e viuzze curiose che riempiono gli occhi e invitano a proseguire il cammino (salita della Motta, ville e palazzi signorili); la passeggiata che costeggia il lago è abbastanza lunga e permette di godersi il panorama con tranquillità. Non mancano ristoranti ed enoteche per assaggiare qualche piatto tipico accompagnato dal vino giusto. Sull'isola invece è possibile visitare la basilica romanica, attraversare la via del silenzio e della meditazione lungo tutta l'isola, l'ottocentesco Palazzo dei Vescovi e l'Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae.



Buon week end!

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domenica 9 ottobre 2011

Agriturismo Cascina Lasso: pranzo tipico lombardo immersi nel Parco del Ticino

L'agriturismo Cascina Lasso è una tipica cascina lombarda a corte chiusa situata nella valle del Parco del Ticino a soli 500 metri dal fiume, immersa nei verdi boschi presenti in zona, davvero belli dal punto di vista paesaggistico.
Come tutti gli agriturismi che si rispettano, si producono riso, frutti di bosco e ortaggi oltre alle carni derivanti dall'allevamento diretto di bovini e suini.

Il posto è ideale per famiglie con bambini grazie all'ampio spazio verde tutto in piano davanti all'agriturismo, dove sono presenti un campo da calcio, non ideale ma sicuramente suggestivo per il post pranzo, e qualche classico gioco tipo altalena e scivolo.
Dall'agriturismo è possibile percorrere diverse passeggiate a piedi in mezzo ai boschi, alcune di queste portano direttamente sulle sponde del Ticino. A pochi chilometri è possibile anche visitare la splendida e nota Abbazia di Morimondo.

Ma vediamo al pranzo. Antipasti misti di salume, tutti di buon livello in particolare la coppa. Cotechino accompagnato da purè di carote davvero delizioso nell'abbinamento, tortina di fagiolini e polenta con lo zola, decisamente sfiziosa.
Il risotto ai funghi, unico primo, è notevole, gustoso e saporito, ben equilibrato tra il sentore tipico dei funghi porcini e quello del formaggio usato per la mantecatura.
Molto validi anche i secondi, costoline di maiale con patate e un delicato arrostino al latte, entrambi mangiati con grande piacere pur avendo lo stomaco già pieno.
Finale con torta di compleanno decorata da crema pasticcera, caffè e digestivo.

Il meno cambia continuamente, la tradizione è quella della cucina lombarda, con qualche variazione sul tema. La qualità è superiore rispetto a tanti altri posti simili della zona e costante all'interno dell'intero pasto; i prodotti sono sempre molto genuini e freschi, e praticamente tutte le pietanze presentate vengono prodotte in loco (dal riso, ai salumi, alle carni per finire con i dolci).

Il servizio è cortese, il rapporto qualità prezzo eccellente, e la proprietaria è sempre molto affabile nell'accogliere i clienti e nello scambiare due battute durante il pranzo, che scorre rapido senza pause.



Ideale soprattutto durante la bella stagione, io ci sono stato ieri e la giornata è stata perfetta, grazie al clima temperato di quest'anno e all'ottima compagnia.
Per raggiungerlo, ci vorrà un pò di pazienza, usciti dalla statale ci sono circa due km di strade di campagna strette e non sempre asfaltate...il tragitto è comunque molto piacevole grazie alla natura circostante che avvolge tutto il percorso con il suo fascino senza limiti e i suoi colori mutevoli.

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mercoledì 5 ottobre 2011

Il ritorno di Ryan Adams: in uscita il disco Ashes & Fire

Ryan Adams ci riprova.
Tredicesimo disco in pubblicazione in appena 10 anni di carriera solista, uno dei musicisti più prolifici in circolazione.
Il country-rocker del North Carolina è balzato sotto le luci della ribalta nel 2001 con l'ottimo Gold, album farcito di un sound molto raffinato, con sfumature country e blues su un'ossatura essenzialmente rock, contenente uno degli inni più famosi dedicati alla grande Mela (New York, New York).
Le mode del tempo catalogavano l'artista come il genio del "alt-rock" o "country-rock", tenuto conto del successo ottenuto con i primi dischi con i Whiskeytown, del già citato Gold e di una facilità di scrittura di buone canzoni decisamente invidiabile, tanto da attrarre l'attenzione di artisti del calibro di Elton John, Adam Duritz (Counting Crows) e Noel Gallagher.

In realtà, dopo quel disco Ryan alternò album abbastanza ispirati (Love is Hell, Cold Roses, Jacksonville City Nights) a dischi decisamente tirati via o meno felici (Rock&Roll, Easy Tiger ecc).
Fino ad ora ha incarnato alla perfezione il clichè di genio e sregolatezza, artista pazzo e incostante, imprevedibile e poco incline alla stabilità.
Inutile dire che ha condito il tutto con dose abbondanti di alcool e droga che ne hanno condizionato l'ascesa soprattutto nella parte centrale del decennio.



Ed ora, dopo la lunga parentesi musicale con i Cardinals (sembravano inseraparabili) si è deciso finalmente a riprendere il discorso lasciato in sospeso con Gold e Love is Hell, uscendo con il nuovo disco Ashes and Fire, nei negozi l'11 ottobre, prodotto dal sapiente ed esperto Glyn Johns (Eric Clapton, Rolling Stones) .
L'album dovrebbe costituire un ritorno alle soronità più classiche dell'artista, e il primo ascolto in streaming sembra promettere un disco quantomeno discreto, rilassante e d'atmosfera, adatto per un viaggio in macchina verso il crepuscolo di una giornata dura di lavoro, magari venerdì...con l'ispirazione che gira a mille alla caccia del week end perfetto.

E ora, dopo l'avvento in Italia negli ultimi anni di grandi rocker come John Fogerty, Steve Earle, Dave Matthews Band fino a John Mellencamp quest'anno, non ci resta che sperare che anche l'eterna promessa dell'alt rock torni finalmente nel Bel Paese, dove la sua ultima apparizione manco a dirlo risale al tour di Gold del 2001...

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lunedì 3 ottobre 2011

Negroamaro Graticciaia: il principe del Salento

Un altro grande vino, degno e nobile rappresentante dell'enologia meridionale.
Un Negroamaro in purezza, presente sul mercato come Salento Rosso IGT.
Un vitigno complesso e ricercato, costituisce l'anima di un grande vino della Puglia prodotto dalla storica cantina Agricola Vallone, utilizzando un' antica tecnica di appassimento delle uve sui graticci, uno dei rari casi in Italia per vini secchi (Amarone e Sfursat altri casi noti).

Il colore è perfetto, rosso rubino intenso con riflessi granati, molto scuro, quasi impenetrabile.
Al naso dimostra subito di essere un vino da competizione, misterioso e profondo, molto ampio, con sentori che vanno dai frutti di bosco alla prugna matura, per continuare con note di marasca e china, ricordi di inchiostro e piacevole sottofondo balsamico, con sensazioni di frutta secca e note di leggera tostatura.

In bocca è sontuoso, intenso ma di notevole armonia, caratterizzato da struttura importante che pesa in bocca avvolgendola di sensazioni dolci e di grande ricchezza gustativa.
Tannino di grande stoffa ma levigato al punto giusto, retrogusto di mandorle e liquirizia che appaga la bocca, lasciandola pulita e fresca nonostante il cospicuo tenore alcolico. Persistenza aromatica eccellente e mai doma.

Un grande vino con un grande prezzo, sopra i 60€ per l'annata 2005. Ideale come regalo da farsi fare o da fare.

Si può abbinare ad arrosti, (nel mio caso spinacino ripieno) o brasati, formaggi a pasta dura, selvaggina, agnello alla griglia ma anche ad una lasagna di buona struttura.

Fino al 2007, prodotto da uno dei più grandi enologi italiani: Severino Garofano

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Ristorante Sabor Sea: cena di pesce tra i Lidi di Comacchio

La voglia d'estate non si è ancora esaurita.
Il desiderio di passare un bel week end "fuori porta", lontano dalle "follie" lavorative, magari al mare approfittando delle temperature record di quest'anno, è ancora ben lontano dall'affievolirsi.

Cosa c'è di meglio di consumare qualche giorno sdraiati su una calda spiaggia, con il cielo terso a guardare dentro i nostri pensieri, e il sole infuocato a scaldare la pelle come quando l'estate era ancora padrona del tempo?

Una meta dove ogni tanto mi reco per sposare la causa appena citata, è Lido Di Spina, il lido più bello e più verde della zona conosciuta come "Lidi di Comacchio" o "Lidi Ferraresi.
I ristoranti abbondano, qui, come negli altri lidi, ma tra i tanti disponibili vi parlerò del Sabor Sea, campione di qualità e costanza ormai da qualche anno, locale dove si mangia in modo impeccabile.

E' possibile assaggiare sia specialità del Ferrarese (Ravioli di zucca, tortellini in brodo piuttosto che secondi di carne) sia pesce dall'antipasto al secondo; io opto sempre per l'ultima ipotesi.

Buoni e abbondanti gli antipasti (padellata di cozze, insalata di mare) accompagnati sempre dalla focaccia al rosmarino tagliata a spicchi, ma il must sono gli spaghetti ai frutti di mare. Piatto enorme, ricchissimo di pomodoro e ricoperto di cozze, vongole, gamberi e calamari. Imperdibile! Le alternative non mancano, dagli spaghetti alle vongole al risotto alla pescatora.
Sui secondi la scelta è ampia e difficile: branzino o orata alla griglia, fritto misto o grigliata di pesce, spiedini di gamberi e calamari sono tutti piatti degnissimi anche se in particolare consiglio il rombo ai ferri o in alternativa il più raro soaso sempre ai ferri, pesce simile al rombo ma forse ancora più gustoso.

Cantina sufficiente (Greco di Tufo buon accompagnatore), acqua e caffe e il conto si aggira sui 40€ a testa, che non è poco ma per quello che abbiamo mangiato va benissimo, tenuto anche conto dei prezzi delle nostre città per una cena di pesce (Milano, Roma,Torino, Firenze ecc).

Servizio cordiale, ambiente molto gradevole soprattutto d'estate, all'aperto nella spaziosa e fresca veranda, che a volte può essere un pò chiassosa, soprattutto di sabato sera.

Per chi ci può andare, buon appetito!

Tel. 0533 333800
54, Viale Leonardo Da Vinci - 44022 Lido Di Spina (FE)

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domenica 2 ottobre 2011

Il ritorno di Springsteen: dal nuovo disco al prossimo Tour In Italia


Un paio di settimane fa, non certo in anteprima assoluta, riportavo anche su questo blog la convinzione che il Boss fosse vicino a tornare sulla scena musicale.

L'ultimo disco e l'ultimo tour in Europa di Springsteen sono datati 2009, e tenuto conto dell'età anagrafica e dei ritmi ai quali ci ha abituato nell'ultimo decennio, le fantasie e le ricerche più sfrenate dei fans hanno cominciato a correre su vari siti web alla ricerca del colpo ad effetto.

Clarence Clemons non c'è più, ed è già il secondo membro della più grande macchina da Rock & Roll di tutti i tempi che ci lascia, realtà che ci costringere a porci il primo quesito: il prossimo sarà un disco solista o un disco con la band?

Da alcune news ed interviste al fido Little Steven (alcune recenti, altre meno), sembra che prima di tornare sul palco con la E-Street ci sarà un disco da solista, anche se proprio in questi giorni Bruce e compagni dovrebbero essersi radunati per decidere le prossime mosse del gruppo.
L'ipotesi di un disco da solo potrebbe essere credibile tenuto conto della recente perdita di Clemons, degli ultimi lavori usciti (tutti con la band) e del fatto che pare ormai certo che il produttore sarà Ron Aniello (non quindi Brandan O'Brien), non particolarmente noto nel panorama rock.

Ron Aniello (studio a Los Angeles) ha lavorato sopratutto nel campo della musica pop, country ed è stato spesso impegnato con progetti legati a musical teatrali e televisivi. Tra i vari ha prodotto Barenaked Ladies, Guster, Jars Of Clay, Lifehouse, Patti Scialfa e Vanessa Amorosi.

Online si trova addirittura una possibile scaletta:
Titolo del disco: Arcade At Night in uscita l'8 Novembre

1. Beneath The Floodgate
2. Arcade At Night
3. Stuck
4. Times Two
5. Turned Away
6. You'll Never Know
7. Figure It Out
8. Lost Soldiers
9. Caravan
10. Dead Of Night
11. Out Of Tune
12. Wake Me Up
Bonus: Bigger Than Life

Sarà verò o sarà una colossale bufala? Indagando su Rockol, i dubbi in merito alla veridicità dell'informazioni sono in effetti tanti...staremo a vedere.

Quello che potrebbe essere più possibile, ma sempre frutto di interpretazioni e supposizioni, riguarda la futura attività Live del Boss, in merito soprattutto ai prossimi concerti in Italia.

Sembra che il noto promoter musicale Claudio Trotta, abbia esternato in modo sapiente alcune frasi sulla sua pagina di Facebook, che farebbero pensare ad una data (o più) in Italia il prossimo giugno. Firenze parrebbe la principale candidata, mentre per San Siro la porta sembra essere chiusa in modo definitivo.

Insomma, le news non mancano, e a questo punto per i numerosi fans di Springsteen è lecito sognare.
In fin dei conti, anche in passato si partiva dalle briciole, dalle voci sussurrate nei meandri del web, e alla fine ci si ritrovava tutti esausti e sudati sotto il palco, ancora una volta soddisfatti e uniti al cospetto del "ministro" del Rock & Roll.

Ti aspettiamo Bruce!

Intanto godetevelo con Sting, per i 60 anni dell'ex musicista dei Police!



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