venerdì 29 luglio 2011

L'Editoriale: Tenera è la Notte del Blogger

« La bella fronte alta si arrotondava delicatamente dove i capelli, cingendola come uno scudo di blasone, esplodevano in riccioli e onde e bioccoli biondo cenere e oro. Aveva gli occhi chiari, grandi, luminosi, umidi e splendenti, il colore delle guance era autentico... »

Questa atipica sera d'estate, fresca e desiderosa di mantenere le promesse fatte durante l'inquieto girovagare di gioventù, attraverso l'errare impaziente di spiriti fuggiaschi, da una strada all' altra di New York, dentro e fuori dai pub affollati di Parigi, in caccia di avventure da raccontare ad un tavolo di amici carichi, di storie vissute su un'isola caraibica, di esperienze da bruciare in una notte di selvaggio e segreto trasporto sulle spiagge morbide della Costa Azzurra...

Questa sera l'Angolo era una bolgia, giovani impazziti come mosche si lanciavano dentro come veri Blogger in cerca d' autore, zombie ambulanti in fila indiana si trastullavano intorno alla girandola di cibarie in degustazione, come mosche isteriche intorno ad una vittima designata.

La musica Jazz non si sentiva, era ottenebrata dal canto distorto delle tante sirene descritte dallo scrittore americano, seduto in un angolo del Bar, che osservava sornione le movenze eleganti e sicure delle giovani adescatrici, in cerchi di sedie dove poggiare la parte migliore, o forse in cerca di sguardi da catturare e gettare sulle pagine bianche dello scrittore incuriosito.

Corpi in movimento, silenzi carichi di desiderio, risate appoggiate sui ricordi di un tempo, l'alcool galleggiava sul palato della tavolata degli amici guardoni e scaldava il motore del loro pensiero; lo scrittore si alza e ordine un Whisky, c' è casino ma tutti vedono il grande Gatsby dominare la scena e sorseggiare la vita metropolitana dentro una notte che sembra un vaso di Pandora.

La notte è fresca, la notte è calda, la notte sussurra parole cariche di seduzione, di oblio, di fuga, di sogno americano, di follie estive, di poesia metropolitanta frenetica e animata da mille luci fragili ma mai dome, lo scrittore cerca l'ispirazione in mezzo alle voci della città, tutte chiuse in questo Bar metafora di un agglomerato di anime sopra la linea della follia.

Lo scrittore si alza e se ne va, in cerca di una nuova storia da narrare al suo ritorno, gli amici hanno finito di ricordare i viaggi transoceanici e di fare classifiche sulle ragazze più "brave", l'alcool evapora dolcemente sfumando sopra le menti esauste dei gladiatori dell'usato sicuro.... la realtà bussa alla porta dei sogni di una notte di mezza estate.

Tenera è la Notte recitava lo scrittore americano....e forse la sapeva più lunga di noi....

A te logo


1 commento:

Fitzgerald ha detto...

mi sa che si è bevuto tanto in questo aperitivo???
Peccato non esserci stato. Avrei fatto volentieri due chiacchiere con il grande Gatsby

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